venerdì 7 novembre 2014

Il benessere sarà il vostro successo!




Un proverbio cinese, dice: «Se un uomo non ha la faccia ridente, non può aprire un negozio». L’armonia e la gioia interiore, l’entusiasmo, sono la vera forza fisiologica che ci permette di raggiungere il successo.  L’entusiasmo, etimologicamente, significa pieno di un dio, cioè divinamente ispirato. Chi è in questo stato è in armonia con se stesso e, perciò, è pieno di gioia.  La gioia, secondo il celebre detto di Schopenhauer è l'unica cosa che “compensa se stessa”.  Tali concetti sono alla base anche dello Yoga della Risata. Infatti, da un punto di vista meramente utilitaristico, la gioia, come la risata, è la sostanza eccitante più a buon mercato che si conosca. Oltretutto, non ha effetti collaterali. Stimola le funzioni fisiologiche e, fra tutte, la circolazione del sangue nella corteccia cerebrale che  permette un miglioramento delle facoltà di pensare con rapidità e chiarezza. Permette anche il rilascio di endorfine che hanno effetti positivi, a ricaduta, sia nel fisico che nella mente.

Perciò cosa ci guadagnate a lagnarvi? Quale beneficio vi porta lo stress? Qual è l’effetto positivo dell’ansia? E, se queste cose non portano a nulla di buono, perché continuare a favorirle?

Sono certo che già qualcuno starà protestando dentro di sé leggendo queste righe: «Come posso essere felice quando tutto va male? Come posso evitare lo stress quando ci troviamo a vivere un momento come questo? L'avvenire è così oscuro! È facile dire di cancellare l’ansia, ma se provaste ciò che provo io ora…»

Come insegna Madan Kataria, inventore dello Yoga della Risata, ridete ugualmente. Ostinatevi a tenere sollevati gli angoli della bocca. Anche se sarà un riso falso perché avete la convinzione che tutto sia contro di voi e non vi accorgete di avere tutto il mondo per voi, non importa. Da un riso forzato verrà presto l'attitudine mentale ottimista e sarà fatta.

Queste argomentazioni sono anche confermate da alcune ricerche di psicologia quantistica. Infatti, secondo l’approccio quantistico, non è possibile osservare un’entità (ad es. un fascio di fotoni) senza interagire con essa e modificarla. Il nostro semplice guardare una cosa  riesce a cambiarla. Ora, nel momento in cui assumiamo una prospettiva positiva, partendo da un benessere interno, da una gioia interiore, dal nostro entusiasmo, tutta la realtà che ci circonda viene immediatamente modificata. Infatti, secondo una recente teoria di Henry Stapp (2005) «quando un sistema è osservato in maniera sufficientemente rapida e ripetitiva, l’osservazione riduce la velocità di cambiamento del sistema». Perciò, «un sintomo mantenuto abbastanza a lungo tende a divenire cronico». Concentrare l’attenzione sul proprio benessere e sulla propria gioia interiore tende a far cambiare il sistema entro il quale ci muoviamo. Questo spiega l’apparente paradosso osservato in una ricerca, da alcuni psicologi: i pessimisti sono più realisti degli ottimi, tuttavia gli ottimisti, nella medesima ricerca, ottenevano più successo dei pessimisti. In altre parole i pessimisti sembrano tenere conto di più variabili “sensorialmente verificabili” degli ottimisti. Infatti, i pessimisti si basano solo sulle possibilità osservabili.
Gli ottimisti invece, si basano anche sulle possibilità immaginarie, ma che magari si attualizzeranno nel futuro. Infatti, tali elementi, non valutabili ora, successivamente, possono combinarsi tra loro e dare origine a cambiamenti verificabili. 

Perciò imparate con noi a creare il vostro benessere e creerete, di pari passo, il vostro successo!


martedì 4 novembre 2014

In principio era il Verbo…



Il Vangelo di San Giovanni inizia con il famoso inno al Logos, la parola-suono:

In principio era il Verbo,
  il Verbo era presso Dio
  e il Verbo era Dio.
  Egli era in principio presso Dio:
  tutto è stato fatto per mezzo di lui,
  e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che  esiste”.

Dio crea con la parola. E anche nel nostro quotidiano, la parola focalizza la mente e crea la realtà. Gran parte delle nostre credenze e della nostra vita stessa sono create dalle affermazioni che rieccheggiano dentro di noi.
Perciò, è importante che riusciamo a  passare dalla voce di critica alla voce di apprezzamento e di sprone per accedere alla miniera del potere della parola. Dietro ogni campione c’è un allenatore, un coach, potente e capace.

Come possiamo diventare coach di noi stessi?

Possiamo iniziare attraverso delle affermazioni. Infatti, ogni affermazione, se ben formulata, può essere un potente catalizzatore di energia mentale. Anche nel campo medico esistono studi che dimostrano come  affermazioni positive possano avere effetti positivi sul decorsi di malattie, portando anche alla guarigione.

Visto che stiamo proponendo novembre il mese del benessere, potremmo partire da questo: eliminare le affermazioni negative, che focalizzano la mente in tale direzione enfatizzando il male, sostituendole con altre positive. 

Fate anche un altro esercizio: osservate attorno a voi le persone che non riescono. Ognuno trova una giustificazione, scrollandosi così di dosso la propria responsabilità. Sartre afferma che “la vittima è colpevole quanto il carnefice”. Infatti, questa posizione vittimistica, attribuendo all’ambiente o ad altri soggetti, la responsabilità del fallimento, impedisce che si possa fare qualcosa e garantisce il perdurare della situazione. Lo stress e l’ansia ne vengono alimentati. 

Non lasciatevi ipnotizzare dalle situazioni, prendevi le responsabilità di ciò che fate e di ciò che siete. Abbiate il coraggio di aprire gli occhi per vedere il mondo quale è realmente!
Con il potere creativo delle affermazioni potete scegliete di essere responsabili di voi stessi e convincervi di volere e di essere molto di ciò pensate!


Le mie idee pensano per me!



Alphonse de Lamartine scriveva: «Non sono io che penso. Sono le mie idee che pensano per me». Per molti di noi quest’affermazione è vera anche e soprattutto al negativo, perciò, sono tormentati dalle proprie idee che sembra che abbiano una sorta di vita e di volontà proprie. Chiamo questo fenomeno il «mormorio mentale». Il mormorio mentale, questo incessante pensiero continuo che, apparentemente, è indipendente dalla nostra volontà è responsabile di gran parte dello stress e delle ansie che tormentano  molte persone. Pensieri che ti proiettano in un altro tempo e in un altro luogo (“pensa a quello che devi fare domani, e dopo e poi ancora avanti…”  “e, se quella cosa dovesse andar male? Ecc. ). Pensieri negativi che affermano le nostre incapacità  (“Non ce la farai mai!” “Questa cosa è troppo difficile per te!” “Questo problema è insormontabile”…). Molti di noi mancano di igiene mentale. In altre parole non fanno attenzione a ciò che immettono nella propria mente così che spesso vi introducono elementi altamente dannosi e inquinanti.
Per la campagna “Novembre mese del benessere!” vi invitiamo a porre l’attenzione a questo aspetto. 

Ma come possiamo ritornare ad essere padroni della nostra mente? Come possiamo riprendere il controllo dei nostri pensieri ed eliminare così ansia, stress e recuperare il benessere?

In questo mese stiamo promovendo iniziative (oltre a questa rubrica) per aiutare quanti pensano che da soli non possono farcela, elargendo consigli e strumenti pratici e semplici per riprendere il controllo della propria vita.

Perciò offriamo particolari sedute per imparare a rilassarsi e abbiamo lanciato il corso QUANTUM ENERGETICS in cui si imparano metodiche di autorilassamento e di benessere personale.

Vivere senza stress è possibile!


lunedì 3 novembre 2014

Liberate il Prigioniero di Zenda!

Il prigioniero di Zenda è il più celebre romanzo dello scrittore britannico Anthony Hope. Ricordo fin dalla mia infanzia lo splendido film del 1952 diretto da Richard Thorpe e interpretato da un cast fantastico con Stewart Granger, Deborah Kerr e James Mason (e c'è anche un remake con Peter Sellers del 1979). La storia racconta di un principe, Rudolf, l'erede al trono  del regno di Ruritania, che viene rapito poco prima della sua incoronazione e rinchiuso in un castello [continua a leggere su http://www.mentalsuperpower.com/resources/articles/blog/liberate-il-prigioniero-di-zenda/]


domenica 2 novembre 2014

Fai riposare i tuoi cavalli!


Cari amici,
abbiamo appena lanciato una campagna condivisa  LUCEM-MENTALSUPERPOWER "Novembre il mese del benessere".
Per il primo appuntamento suggeriamo questa riflessione.
Il benessere è un atto di amore verso noi stessi. Ciò non significa essere egoisti, ma renderci conto che per poter amare gli altri dobbiamo prima amare noi stessi. La stessa frase del Vangelo "Ama gli altri come te stesso" cela questa verità. Infatti, essa si può anche rovesciare. Un amore proiettato solo verso gli altri perderebbe il suo centro, il suo punto di origine. Noi siamo per noi stessi la cosa più importante che abbiamo. Senza il nostro corpo non potremmo esistere.  Senza la nostra mente non potremmo far nulla. Perciò, il nostro primo dovere è prenderci cura di noi.
In questo mese vorremmo invitarvi ad iniziare a farlo e scoprirete come tutta la vostra vita potrà cominciare a prendere una nuova luce.
Nel film western "Il grande Jake" John Wayne con i suoi due figli insegue a cavallo un gruppo di banditi che gli avevano rapito il nipote. Anche un gruppo di rangers fa lo stesso per proprio conto. Ad un certo punto John Wayne si ferma e dice perentoriamente che è ora di far riposare i cavalli e si ferma, lasciando i cavalli a ristorarsi, fra la rabbia e l'inconprensione dei suoi figli. Il gruppo di rangers, accecati dalla foga, insegue i banditi finché i cavalli sono sfiniti per la fatica e per la sete e muoiono. A quel punto, John Wayne, fresco e tranquillo, arriva e li lascia indietro, mentre lo supplicano di aiutarli e di lasciargli almeno un cavallo. Ma lui prosegue incurante.
Se non ci fermiamo a far "riposare i cavalli", cioè se non ci prendiamo cura di noi stessi, fermandoci quando occorre, faremo fatica a raggiungere i nostri obiettivi. Saremo spesso incapaci anche di aiutare gli altri.
Prenderci cura di noi significa anche favorire (piuttosto che frenare) il nostro cambiamento, l'evoluzione, per trovare senpre nuova linfa, nuove energie e rinnovate risorse.
Infatti, è solo nel momento in cui prendiamo del tempo da dedicare a noi stessi che possiamo scoprire le soluzioni ai nostri problemi, che possiamo trovare l'energia per superare gli ostacoli piccoli o grandi che ogni giorno ci si parano davanti.
Dedichiamo questo mese a scoprire come fare a ricare le nostre batterie per renderle a carica permanente!
Buon lavoro!