Un proverbio cinese, dice: «Se un uomo non ha la
faccia ridente, non può aprire un negozio». L’armonia e la gioia interiore, l’entusiasmo,
sono la vera forza fisiologica che ci permette di raggiungere il successo. L’entusiasmo, etimologicamente, significa pieno di un dio, cioè divinamente ispirato. Chi è in questo
stato è in armonia con se stesso e, perciò, è pieno di gioia. La gioia, secondo il celebre detto di
Schopenhauer è l'unica cosa che “compensa se stessa”. Tali concetti sono alla base anche dello Yoga
della Risata. Infatti, da un punto di vista meramente utilitaristico, la gioia,
come la risata, è la sostanza eccitante più a buon mercato che si conosca. Oltretutto,
non ha effetti collaterali. Stimola le funzioni fisiologiche e, fra tutte, la
circolazione del sangue nella corteccia cerebrale che permette un miglioramento delle facoltà di
pensare con rapidità e chiarezza. Permette anche il rilascio di endorfine che
hanno effetti positivi, a ricaduta, sia nel fisico che nella mente.
Perciò cosa ci guadagnate a lagnarvi? Quale beneficio
vi porta lo stress? Qual è l’effetto positivo dell’ansia? E, se queste cose non
portano a nulla di buono, perché continuare a favorirle?
Sono certo che già qualcuno starà protestando dentro
di sé leggendo queste righe: «Come posso essere felice quando tutto va male? Come
posso evitare lo stress quando ci troviamo a vivere un momento come questo? L'avvenire
è così oscuro! È facile dire di cancellare l’ansia, ma se provaste ciò che
provo io ora…»
Come insegna Madan Kataria, inventore dello Yoga della Risata, ridete ugualmente.
Ostinatevi a tenere sollevati gli angoli della bocca. Anche se sarà un riso
falso perché avete la convinzione che tutto sia contro di voi e non vi
accorgete di avere tutto il mondo per voi, non importa. Da un riso forzato
verrà presto l'attitudine mentale ottimista e sarà fatta.
Queste argomentazioni sono anche confermate da alcune ricerche di psicologia quantistica. Infatti, secondo l’approccio quantistico, non è possibile osservare un’entità (ad es. un fascio di fotoni) senza interagire con essa e modificarla. Il nostro semplice guardare una cosa riesce a cambiarla. Ora, nel momento in cui assumiamo una prospettiva positiva, partendo da un benessere interno, da una gioia interiore, dal nostro entusiasmo, tutta la realtà che ci circonda viene immediatamente modificata. Infatti, secondo una recente teoria di Henry Stapp (2005) «quando un sistema è osservato in maniera sufficientemente rapida e ripetitiva, l’osservazione riduce la velocità di cambiamento del sistema». Perciò, «un sintomo mantenuto abbastanza a lungo tende a divenire cronico». Concentrare l’attenzione sul proprio benessere e sulla propria gioia interiore tende a far cambiare il sistema entro il quale ci muoviamo. Questo spiega l’apparente paradosso osservato in una ricerca, da alcuni psicologi: i pessimisti sono più realisti degli ottimi, tuttavia gli ottimisti, nella medesima ricerca, ottenevano più successo dei pessimisti. In altre parole i pessimisti sembrano tenere conto di più variabili “sensorialmente verificabili” degli ottimisti. Infatti, i pessimisti si basano solo sulle possibilità osservabili.
Gli ottimisti invece, si basano anche sulle possibilità immaginarie, ma che magari si attualizzeranno nel futuro. Infatti, tali elementi, non valutabili ora, successivamente, possono combinarsi tra loro e dare origine a cambiamenti verificabili.
Queste argomentazioni sono anche confermate da alcune ricerche di psicologia quantistica. Infatti, secondo l’approccio quantistico, non è possibile osservare un’entità (ad es. un fascio di fotoni) senza interagire con essa e modificarla. Il nostro semplice guardare una cosa riesce a cambiarla. Ora, nel momento in cui assumiamo una prospettiva positiva, partendo da un benessere interno, da una gioia interiore, dal nostro entusiasmo, tutta la realtà che ci circonda viene immediatamente modificata. Infatti, secondo una recente teoria di Henry Stapp (2005) «quando un sistema è osservato in maniera sufficientemente rapida e ripetitiva, l’osservazione riduce la velocità di cambiamento del sistema». Perciò, «un sintomo mantenuto abbastanza a lungo tende a divenire cronico». Concentrare l’attenzione sul proprio benessere e sulla propria gioia interiore tende a far cambiare il sistema entro il quale ci muoviamo. Questo spiega l’apparente paradosso osservato in una ricerca, da alcuni psicologi: i pessimisti sono più realisti degli ottimi, tuttavia gli ottimisti, nella medesima ricerca, ottenevano più successo dei pessimisti. In altre parole i pessimisti sembrano tenere conto di più variabili “sensorialmente verificabili” degli ottimisti. Infatti, i pessimisti si basano solo sulle possibilità osservabili.
Gli ottimisti invece, si basano anche sulle possibilità immaginarie, ma che magari si attualizzeranno nel futuro. Infatti, tali elementi, non valutabili ora, successivamente, possono combinarsi tra loro e dare origine a cambiamenti verificabili.
Perciò imparate con noi a creare il vostro benessere e creerete, di pari passo, il vostro successo!
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